Non essere incredulo, ma credente!

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Riflessione


Ci possiamo fare la domanda se San Tommaso davvero mise la mano, come aveva detto, nel segno dei chiodi delle mani di Gesù quando Gesù gli apparve otto giorni dopo essere apparso agli altri apostoli? Il vangelo non lo racconta. Probabilmente San Tommaso non lo fece perché a quel punto non aveva più bisogno, lui voleva toccare le ferite di Gesù perché Gesù era apparso ai suoi amici quando lui non c'era. Adesso che Gesù appariva apposta per lui, non aveva più bisogno di questo segno, di dover toccare. 
Che cosa ci racconta questa pagina del vangelo? Ci racconta che il grande problema della fede è questo: non tanto credere che Dio esista e che il Signore sia capace di vincere la morte ma piuttosto credere che questo Dio venga per noi, ci abbia a cuore, abbia uno sguardo particolare per noi. Era questa la cosa che aveva fatto soffrire San Tommaso: Gesù era apparso quando lui non era presente, quasi lo aveva dimenticato. Per questo era andata in crisi la sua Fede. Quando Gesù compare apposta per lui, San Tommaso non ha più bisogno di prove, di segni perché il sentirsi cercati, amati è la cosa sufficiente e importante della vita. 
La questione di Dio non è se Dio esiste ma se Dio è per me, non è se Dio può delle cose ma se Dio ha a cuore la mia vita. San Tommaso fa questo cammino e ci prende per mano per fare lo stesso cammino: Dio è un Dio che si occupa di noi, ha a cuore la nostra vita, torna di fronte ai nostri dubbi. Questa è la gioia che ha portato San Tommaso nel mondo e questa è la gioia che noi possiamo scoprire all'incontro con Dio.
 

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